Alla Maniera Italiana | quartetto d'archi - string quartet
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FRANCESCO ZAPPA



Nel 1984 Frank Zappa pubblicò un disco intitolato Francesco Zappa: le note di copertina facevano intendere che la musica fosse di un certo Francesco Zappa (attivo tra il 1763 ed il 1788) e che si trattasse della sua prima registrazione digitale.
Gli estimatori di Frank conoscevano bene la sua ironia sconfinata ed in molti pensarono ad un alter-ego, creato per accompagnare la sua bizzarra escursione musicale in ambito tardo-barocco.
Ma Francesco Zappa visse davvero e scrisse molta altra musica oltre a quella riarrangiata nel disco postumo.

LA VITA DI FRANCESCO ZAPPA

Francesco Zappa nacque nel 1717 (molto probabilmente a Milano) e fu violoncellista e compositore.
Le prime tracce della sua attività musicale risalgono al 1763-1764: in quegli anni, a Milano, conobbe e diede lezioni di musica al Duca di York, il quale successivamente lo volle al suo servizio come "Maestro di Musica", carica che rivestì fino al 1767, anno della morte del Duca. L'unico riferimento concreto al periodo milanese si trova sul frontespizio dell’Opus I, dove viene indicato come Professore di Violoncello, e Compositore della Accademia di Milano.

Dal 1764 la sua attività concertistica fu molto intensa in Francia, Germania e Olanda: se ne trova traccia nel carteggio di Francesco Pasquale Ricci, Maestro di Cappella e organista della Cattedrale di Como, nonché affezionato amico di Zappa, insieme al quale condivise innumerevoli esperienze musicali e concertistiche.
Particolarmente interessante è la lettera del 24 Aprile 1771, scritta a Ricci da Zappa, che si trovava a Parigi. Dalle confidenze all'amico, è possibile ricavare interessanti elementi sulla sua personalità: un uomo entusiasta della sua attività di musicista, in costante movimento da un palcoscenico all'altro

[...] e se non volete venire a Parigi, mi troverò in qualche luogo che non sia molto fuori di strada per andare a Vienna, e in tal paese vi aspetterò, e faremo un viaggio grazioso, e guadagneremo dei danari e se la spasseremo di veri compagni, come fratelli. [...]

Sullo sfondo, interessanti considerazioni di Zappa sulla Parigi pre-rivoluzionaria, percepita come città caotica e decisamente troppo costosa.

[...] Mi son ritrovato in Parigi nel tempo il più critico che sia mai stato dopo che la Francia esiste per motivo di tanti cambiamenti di parlamento e di tutti li tribunali di sorte che tutta la nazione è in un scompiglio terribile e li passa il piacere di fare delle accademie, e poi il danaro non circola e tutto è più caro di Londra [...]

Grandi successi ottenne a Francoforte il 22 settembre 1771 e a Danzica nel 1781; una testimonianza attesterebbe in modo molto vago la sua attività concertistica a Varsavia tra il 1784 ed il 1793.
Francesco Zappa morì all'Aia nel 1803 all'età di 85 anni.

LA MUSICA DI FRANCESCO ZAPPA

Francesco Zappa compose soprattutto musica da camera, nella forma del trio a due violini e basso, ma pubblicò anche duo, quartetti, sinfonie e romanze, a cui si aggiunge una sonata per violoncello solo.
La sua impronta galante italiana fu sempre apprezzata da tutti i suoi ammiratori europei, che rimanevano colpiti dalla sua "bella cavata, dolce e piena di sentimento". In fase compositiva diede ampio risalto al violino/violoncello obbligato e al loro dialogo, come si può osservare nella Gran Sinfonia Concertata, e dimostrò sempre grande preparazione teorica e perizia tecnica.
Un interessante invito all'approfondimento della prassi esecutiva ci arriva dall'analisi dei Paris Six Duo, che, come risulta evidente già dal frontespizio, furono pensati sia per un violino ed un violoncello che per due violini. La singolarità della seconda parte della partitura, per violino o violoncello, sta nel continuo oscillare tra la chiave di violino e quella di basso: un moto inusuale, percorribile solamente da uno strumento immaginario, a metà strada tra un violino ed un violoncello e con l'estensione di entrambi. Una spiegazione pragmatica potrebbe essere cercata nella necessità di eseguire i brani indipendentemente dall'organico musicale di cui si disponeva. La partitura poteva quindi essere eseguita sia con due violini (alzando, nella seconda parte, i passaggi in chiave di fa di un’ottava), sia con un violino ed un violoncello (abbassando, nella seconda parte, i passaggi in chiave di sol di un'ottava) ma, in entrambi i casi, non come era stata scritta. Due copie della stampa dei sei duetti sono consultabili in Francia: a Parigi presso la Bibliothèque Nationale de France e a Versailles presso la Bibliothèque Municipale.
In Svezia, presso la Stifts - och Landsbiblioteket di Skara, sono consevate due copie manoscritte di queste composizioni. Il manoscritto n. 600 riporta i sei duetti in modo integrale; il n. 417 è invece un miscuglio di opere di autori diversi: oltre ad un collage di tre movimenti provenienti da tre duo di Francesco Zappa, troviamo duetti di Boccherini e Felice Giardini.
Tra i suoi trio a due violini e basso, numerose sono le riproposizioni delle medesime composizioni, assemblate in ordine diverso e pubblicate da editori diversi con nomi differenti, oppure ridedicate, a distanza di anni, ad altri personaggi: emblematico il caso dell’Opus I, dedicata al Conte Catani, e della London Opus II, vera e propria riedizione della Opus I, dedicata però a Don Giuseppe Fowke.
La riproposizione più recente e insolita è proprio quella del 1984, ad opera di Frank Zappa, il quale rielaborò in versione elettronica i movimenti dell’Opus I e della London Opus IV, rendendo possibile il debutto digitale di Francesco Zappa circa 200 anni dopo la composizione delle sue opere.
Ma come fece Frank Zappa a scoprire l’esistenza di Francesco Zappa?

IL GIOCO DEI NOMI

La scoperta fu del tutto casuale. Quando uscì la quinta edizione del Grove, all’inizio degli anni 80, il genio musicale di Frank Zappa cominciava ad essere riconosciuto anche tra gli appassionati e gli studiosi di musica colta, grazie alle sue sempre più numerose e convincenti escursioni nel campo della classica contemporanea e sperimentale (interesse che culminò nel 1993 nella realizzazione di The Yellow Shark).
Parevano quindi esserci tutti i presupposti perché il nome di Frank Zappa comparisse all’interno dell’illustre dizionario, ma quando Frank e i suoi collaboratori ne verificarono la presenza, alla voce Zappa trovarono solamente il dimenticato Francesco.
Così nacque Francesco Zappa, un’opera grazie alla quale il musicista poteva anche rendere omaggio alle sue origini italiane.
Frank Zappa riuscì nell'impresa di portare Francesco Zappa al suo pubblico (un pubblico profondamente diverso da quello che lo aveva conosciuto nel XVIII secolo) e non si accontentò di questo: trovò altri Zappa che la storia aveva dimenticato (Dominico Zappa, musicista viennese del XVI secolo; Padre Simeone Zappa, teorico di musica vissuto nel seicento a Bologna; Guido Zappa, matematico; Anita Zappa, poetessa) e si ripromise di farli conoscere al mondo.
Quando morì, nel 1993, lasciò una moltitudine di opere inedite ed un grande vuoto nel panorama musicale e culturale contemporaneo.

OGGI

Sfogliando oggi l'ultima edizione del Grove, è possibile osservare che anche il nome di Frank Zappa ha fatto la sua comparsa sulle pagine del dizionario.

Si trova appena sotto quello di Francesco Zappa, ma solo per motivi alfabetici.

Approfondimento a cura di Jacopo Franzoni.





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